Ieri, il mercato del rame ha assistito a un significativo salto qualitativo, con un incremento di oltre il 3% che ha portato il prezzo a toccare i 4,0805 dollari per libbra, segnando il picco massimo degli ultimi dodici mesi. Nonostante questa impennata, il prezzo ha subito un lieve ribasso, influenzato da un accordo non convenzionale tra le maggiori fonderie di rame cinesi. Queste ultime hanno concordato sulla necessità di ridurre la capacità produttiva di alcuni impianti non sufficientemente profittevoli.

Sebbene la Cina stia spingendo per accrescere la produzione di rame, allo scopo di soddisfare la domanda in aumento da parte di settori in crescita come quello dell’energia rinnovabile, l’offerta mondiale di concentrato di rame ha risentito di notevoli contrazioni. Questo calo dell’offerta è dovuto a interruzioni nell’attività estrattiva in paesi chiave come Perù e Cile, che hanno avuto ripercussioni significative sulla capacità produttiva delle fonderie. Solitamente, una riduzione dell’offerta comporta un aumento dei prezzi, tuttavia, gli analisti devono anche considerare il rallentamento economico in Cina, uno dei principali consumatori di rame. Questa condizione potrebbe portare a una drastica diminuzione della domanda di questo metallo.

Di Antonio Giugno

Laureato in economia e commercio , svolge la professione di trader indipendente e programmatore . Collabora come giornalista freelancer per gns press member 15790.

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